CONTE, SALVINI, DI MAIO: PRESI PER “IL CULO” DAI “MARPIONI” DELL’ERUOPA.

E’ inutile negarlo su tutti i fronti i marpioni europei hanno vinto! Hanno vinto per gli emigranti e hanno vinto per le sanzioni alla Russia. E per salvare la faccia i tre “rinnovatori” ostentano soddisfazione e sulla totalmente inesistente vittoria, della quale nessuno ha spiegato in cosa consistesse e dalla quale nessuno ha capito cosa è stato ottenuto: un bel nulla, salvo, se si vuole, una falsa presa di coscienza del problema italiano che comunque rimane un problema italiano: se non si soccorrono i migranti siamo assassini, se si soccorrono siamo i soliti ” coglioni”.
A questo punto meglio soccorrerli tramite la marina e la guardia costiera italiane visto che non vogliamo morti sulla nostra coscienza: unica vera coscienza in Europa, e fare da noi: e solo su questo siamo d’accordo.

Per contro, visto che la politica è politica, ovvero cosa sporca a vantaggio di pochi, Conte, Salvini e Di Maio avrebbero fatto bene a non aderire nuovamente alle sanzioni contro la Russia, avrebbero dovuto essere contro, come da promesse, e allora si che avrebbero, in tutto questo guazzabuglio, vinto, portandosi a casa qualcosa di realmente positivo per la nostra agricoltura e tutte le piccole aziende del settore, e per il nuovo governo dell’innovazione che avrebbe dovuto diventare lo “spauracchio europeo”.

Invece tutto e tutti si sono allineati: VERGOGNA!

Scrive Maurizio Blondet:
La vittoria, se la vogliamo guardare in faccia, c’è. Evidente e chiara. Consiste nel prendere coscienza che non esiste “soluzione europea” al problema dei migranti. E nemmeno a nessun altro problema che ci riguardi.
Che l’”Europa”non è che una accolta di furbastri che, mentre tu tratti duramente ma lealmente, fanno accordi sottobanco in piccole riunioni bilaterali di cui non ti dicono nulla.
Dunque ecco la vittoria: capire che la cosiddetta Unione Europea è un sistema metodico di arbitrio, prepotenza, slealtà ed oppressione.

La Grecia ha accettato, poveretta , di accogliere i migranti “secondari”, che la Baviera caccerà, perché la Merkel consente a Tsipras – in cambio – di rimandare sine die il rincaro dell’IVA che la BCE, e Bruxelles, gli imponevano con tanta insistenza (come lo impongono a noi). Tsipras spera così di vincere le elezioni. Quanto a Sanchez, ha accettato di prendersi i profughi cacciati dalla Germania perché il debito pubblico e privato della Spagna è stato contratto con l’estero – è schiacciata dalla Negative International InvestmentPosition (NIIP), dunque dipende dalla Germania molto più di noi, che gran parte del nostro debuito pubblico lo abbiamo in Italia, e debito privato quasi non ne abbiamo.

Con questi espedienti degradanti – per i servi – la Merkel ci “ha isolato” e forse raggirato. Per salvare il suo governicchio.

Mentre Tatiana Santi scrive su Sputnik:
L’Unione Europea ha prorogato le sanzioni contro la Russia di altri 6 mesi con il beneplacito dell’Italia, sì, del Paese che più si è speso per sottolineare il danno economico delle misure antirusse. Il Made in Italy e gli imprenditori pagheranno come sempre il conto. Insomma, parole, soltanto parole.

Oscurata dall’accordo sui migranti raggiunto dopo una notte di negoziazioni al vertice europeo, nella stampa e nei telegiornali italiani la notizia è passata quasi inosservata. La decisione di prolungare nuovamente le sanzioni contro Mosca però ha un peso non indifferente. Nonostante gli appelli della Coldiretti, dei produttori e degli imprenditori l’Italia non ha posto il veto sulla proroga delle sanzioni, facendo dietrofront sulle proprie decisioni.

Il premier Conte pochi giorni fa ha parlato esplicitamente al Parlamento di un cambio di rotta in merito alle sanzioni, il contratto di governo giallo-verde prevedeva l’abolizione delle misure antirusse.
Perché l’Italia nel momento decisivo si è tirata indietro?

Sputnik Italia ha raggiunto per un’intervista Lorenzo Valloreja, saggista, autore del libro “Al di là del pregiudizio”.
— L’Unione Europea ha prolungato di altri 6 mesi le sanzioni antirusse. L’Italia, nonostante i preannunci di Salvini e le iniziative espresse nel contratto di governo, non ha posto il veto. Lorenzo Valloreja, l’Italia ha perso così una grossa occasione?

— Sì, ha perso un’occasione importante. Io oggi sui social ho paragonato Conte a San Pietro, che ha rinnegato Cristo nella notte fra il giovedì e il venerdì. Conte ha abdicato al rapporto stretto che l’Italia aveva con la Russia. Noi avevamo un rapporto privilegiato con Mosca e ci eravamo fatti carico di un impegno importante: togliere le sanzioni.

..A questo punto capiamo che al governo manca la chiarezza sugli scopi internazionali.
Se ad Helsinki Trump ci farà la grazia di togliere le sanzioni alla Russia, può essere che l’Italia si sentirà più sicura a continuare in quella direzione. Noi non possiamo però essere a carico degli Stati Uniti. L’Italia aveva l’arma del veto, la doveva usare costi quel costi.

L’Italia avrebbe un ruolo importante, ma deve dimostrarlo nei fatti. Come italiano mi vergogno di certe situazioni, il governo giallo-verde aveva detto che avrebbe tolto le sanzioni, poi non lo fa, che figura ci facciamo?

Forse ci vergogniamo un po tutti noi italiani che avevamo creduto alle parole dei rinnovatori!!! ndr